07 Apr “Seguire Gesù vuol dire imparare a uscire da noi stessi per andare incontro agli altri”
“Seguire Gesù, vuol dire imparare a uscire da noi stessi: per andare incontro agli altri, per andare verso le periferie dell’esistenza, per muoverci noi per primi verso i nostri fratelli e le nostre sorelle, soprattutto quelli piu’ lontani, quelli che sono dimenticati, quelli che hanno piu’ bisogno di comprensione, di consolazione e di aiuto”. Papa Francesco
A queste parole il nostro cuore non ha potuto che trasalire di gioia. Dopo 5 anni di aggressioni verbali, di
manifestazioni politiche ostili, di incomprensione da parte di parroci evidentemente poco avvezzi alla fedeltà al Vangelo, finalmente ecco una parola certa, autorevole, senza inganni, che viene a definire quale deve essere l’impegno di quanti si definiscono cristiani, non per una ragione di comodo o di convenienza politica ma per sequela ad una persona.. Eravamo certi delle nostre ragioni e per questo abbiamo continuato ad operare in questa periferia, a favore degli ultimi: bambini, donne sole, famiglie povere, stranieri senza diritti, nomadi senza dimora. Abbiamo continuato a farlo senza sostegni esterni, senza approvazioni formali, autorizzati solo dalla nostra coscienza di uomini e donne; consapevoli che prima dei timbri ci sono le persone, in particolare quelle con problemi di salute che non hanno la possibilità di accedere ai presidi territoriali perché senza lavoro, senza residenza, senza carte in regola. Nel nostro paese infatti senza queste “carte” i diritti dei più deboli sono schiacciati, vilipesi, ignorati. Sì. Noi eravamo dalla parte della ragione anche quando tutti gli altri ci davano torto, in particolare gli altri che contano: autorità ospedaliere, autorità politiche municipali, autorità regionali, autorità comunali. Gli abbiamo disobbedito per obbedire alla nostra coscienza e siamo ancora qui. In tanti ci sono stati vicini: le forze del territorio, il Chentro sociale, le scuole, i cittadini, i giovani studenti dell’Ateneo di Tor Vergata, la Tavola Valdese, e in particolare quanti abbiamo avuto il privilegio di servire: immigrati, rom, senza fissa dimora, bambini e famiglie del quartiere. Un popolo si è mosso con noi, un popolo ordinato fatto di gente che chiede solo di vedere rispettati i suoi diritti. Per questo popolo la Medicina Solidale continuerà a mantenere fede ai suoi impegni e ringraziamo Papa Francesco per queste parole di conferma e di incoraggiamento. Ci auguriamo che le Sue parole aprano l’intelligenza del cuore ai più ostinati per cecità storica e politica. Hanno ancora il tempo di cambiare.
Invito apparso sull’Avvenire online, al Papa Francesco:
“I POVERI HANNO BISOGNO DI TE”
Caro Papa Francesco, i poveri hanno bisogno del tuo incoraggiamento. aiutali a capire che sono loro il segnoe della presenza di Gesù nella storia, aiutaci a metterli al centro della nostra vita e a servirli con amore. Vieni a trovarci nella periferia di Tor Bella Monaca, siamo tanti ad aspettarTi. Lucia Ercoli, Medicina Solidale
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