03 Lug LA REPUBBLICA, INTERVISTA – LUCIA ERCOLI: “LA VERA EMERGENZA È L’ABBANDONO DELLE PERSONE MANCANO I SERVIZI”
SALVATORE GIUFFRIDA, La Repubblica del 3 luglio 2022
L’intervista di Salvatore Giuffrida
Lucia Ercoli: “L’abbandono delle persone è la vera emergenza”
“La presenza di persone senzatetto non seguite né assistite con un piano strutturato è un problema che sta aggravando l’emergenza rifiuti” – Lucia Ercoli è il presidente dell’associazione Medicina Solidale Onlus e Fonte di Ismaele, fondata dal cardinale Paolo Lojudice su ispirazione di Papa Francesco per assistere le persone senza fissa dimora anche a San Pietro.
Perché i senzatetto si legano all’emergenza rifiuti?
“Nell’area del centro, vicino al Colonnato e intorno al Tevere, ci sono centinaia di persone, direi circa 300, costrette a vivere in strada e che non hanno alcun riparo durante il giorno. E quindi non possono usufruire di servizi igienici e cambio di vestiario. Al momento l’unica offerta di servizi è rappresentata da ciò che riesce a organizzare la rete del volontariato ma non basta”.
Quindi il degrado dei rifiuti si aggiunge all’abbandono dei servizi sociali?
“È chiaro che se queste persone mangiano per strada lasceranno gli avanzi per strada e se non ci sono bagni aperti e pubblici, dove vanno? Il problema è l’assenza di un piano istituzionale strutturato di accoglienza, e gli sgomberi peggiorano la situazione perché è solo un modo per spostarle in altre parti della città. Visti i numeri così alti c’è bisogno di un piano stmtturato per dare servizi a queste persone: non si può sempre gestirle in emergenza, è fondamentale che oltre all’accoglienza notturna ci siano anche forme di accoglienza diurna”.
Stiamo diventando una città sudamericana antidemocratica e oligarchica Servono servizi e assistenza
A Roma ormai si incrociano e si legano emergenze di ogni genere.
“Vediamo cumuli di rifiuti davanti a ristoranti, negozi e piccoli supermercati: il problema va ben oltre il fenomeno dei senza fìssa dimora che è un’aggravante considerevole. Il punto è che da anni non c’è una risposta adeguata alla questione dell’accoglienza e mi chiedo se non ci sia dietro una precisa volontà”.
Cosa dovrebbe prevedere il piano strutturato?
“Creare centri diurni che possono essere strutture mobili o luoghi adeguati ad accogliere i senza fìssa dimora: si possono organizzare aree molto grandi inutilizzate o parcheggi per dare pasti caldi e assistenza alle persone. Un’altra misura è quella di riaprire i bagni pubblici: la pandemia dovrebbe averci insegnato che l’igiene deve essere garantita». Di chi è la responsabilità? Il Comune che ha anche una competenza specifica sulla tutela delle fragilità, ma da solo non ce la può fare: deve mettersi in rete con il terzo settoree anche con le case della salute della Asl che possono svolgere un importante molo sociosanitario e potrebbero creare aree di accoglienza preparate in modo adeguato peri senzatetto”.
Ma perché non ci si pensa prima?
“Vige la logica di creare un mondo accessibile solo ai più ricchi mentre lasciamo nel degrado una maggioranza silente di persone senza diritti, che spesso ci infastidisce pure. Stiamo creando una società antidemocratica e oligarchica in cui non è possibile per i più deboli affermare i proprio diritti. Stiamo diventando una città sudamericana”.
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