
21 Dic La bellezza ci salverà
Torniamo a parlare dopo lunghi mesi. Mesi in cui era difficile trovare una parola che non sapesse di banale rispetto a quanto ci accadeva intorno. L’uomo sembra perdere di umanità: l’interesse è prima della vita e non si cura del rischio di distruggerla.
Da dove cominciare?
Forse dal fatto incontestabile che l’uomo è capace di creare bellezza e di lasciarne una traccia che porta il nostro sguardo a sollevarsi, disegnando sul volto la linea di un sorriso.
Sorridere è già una vittoria sulla morte e i suoi sinistri messaggi, è la capacità di affermare sé stessi sull’ineluttabilità del destino, un gesto di libertà che sbaraglia chi ha dato per scontata la disperazione come unico orizzonte di questa storia.
Per dare un sorriso ai bambini colpiti dalla malattia mentale, la Medicina Solidale ha avviato un laboratorio espressivo di danza che attraverso l’armonia del movimento restituisce al corpo e alla mente di questi piccoli uno spazio di libertà dal male.
Arrivano disordinati e chiusi nel loro disagio che li isola da sé stessi e dal mondo e poi sul tappeto azzurro della palestra iniziano a comporre un nuovo disegno della vita individuale e di gruppo. Si muovono, si toccano, giocano con il movimento, si lasciano condurre dalle psicoterapeute nella danza che libera energie nuove, vitali, felici. Sorridono. Si sorridono.
Dalla fessura della porta osservo il miracolo e penso che la bellezza sola può salvarli, può salvarci. La bellezza che l’arte crea nelle sue diverse espressioni: tra queste la più ancestrale e potente è certamente la danza.
La danza sottrae l’uomo alla sua caducità temporale, lo relaziona alle forze più potenti della vita, lo inserisce in un passo comune, lo recupera dalla solitudine, lo strappa alla sofferenza del limite, restituisce integrità alla persona, l’abilita ad esprimere emozioni positive. All’irrazionalità del dolore che irrompe nella storia personale e collettiva, travolgendo il destino, Zorba invitava a una danza liberatoria, che ad un tempo celebrasse e trascendesse la sofferenza. La vita continua e deve essere vissuta consapevoli che la felicità è un attimo non oltre.
Fuori dalla palestra, i genitori attendono ansiosi di riabbracciare i loro piccoli, di vederli sorridere spensierati per un momento.
La felicità possibile è solo un attimo. Se sapremo costruire attimi di gioia per i bambini, la durata di una vita riscattata dalla banalità del male aumenterà. Di attimo in attimo, la bellezza salverà questa vita.
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