
04 Feb IL SASSOLINO E I PIEDI D’ARGILLA
“Tu stavi osservando, o re, ed ecco una statua, una statua enorme, di straordinario splendore, si ergeva davanti a te con terribile aspetto. Aveva la testa d’oro puro, il petto e le braccia d’argento, il ventre e le cosce di bronzo, 33 le gambe di ferro e i piedi in parte di ferro e in parte d’argilla. Mentre stavi guardando, una pietra si staccò dal monte, ma senza intervento di mano d’uomo, e andò a battere contro i piedi della statua, che erano di ferro e d’argilla, e li frantumò. 35 Allora si frantumarono anche il ferro, l’argilla, il bronzo, l’argento e l’oro e divennero come la pula sulle aie d’estate; il vento li portò via senza lasciare traccia, mentre la pietra, che aveva colpito la statua, divenne una grande montagna che riempì tutta la terra” Daniele 2,1-48
Questo brano è tratto dal libro del Profeta Daniele che venne chiamato al cospetto del re Nabucodonosor per interpretare un sogno che lo tormentava.
Nabucodonosor è stato uno dei sovrani più importanti della storia babilonese, regnò per 43 anni dal 605 a C alla morte avvenuta nel 562 aC; fu responsabile della conquista e della distruzione di Gerusalemme nonché della deportazione degli Ebrei in Babilonia.
Si era fatto costruire una statua gigantesca, tutta d’oro; chiunque passasse davanti alla statua senza prostrarsi veniva ucciso dopo essere gettato in una fornace ardente.
Il giovane Daniele, ebreo di cui il re babilonese si fidava perché ne conosceva l’onestà e la schiettezza, senza parafrasi spiegandogli il sogno annunciava a Nabucodonosor la fine del suo regno ad opera di un sassolino, cioè di un avversario che il re aveva considerato trascurabile e facilmente annientabile.
Ogni potere, infatti, costruito sulla prepotenza e sulla sopraffazione per quanto lungo, come la statua d’oro ha sempre i piedi di argilla e crolla in rovine.
Ho ripensato spesso in questi giorni alla statua dai piedi d’argilla; spero che chi ha responsabilità a qualsiasi livello, amministrativo, culturale, mediatico e politico, lo abbia letto almeno una volta nella sua vita.
E se non lo ha fatto questo editoriale lo invita fortemente a farlo.
Mentre ci si sente onnipotenti e si crede di poter disporre di chissà quale potere, è bene guardarsi i piedi e ricordare che sono d’argilla. E’ bene ricordarsi che quanti consideriamo inutili, senza valore, deboli, indifesi, prede da sopraffare, come possono essere oggi gli immigrati o i nomadi, sono in realtà un pericoloso sassolino che schiantandosi sui piedi dei potenti li manderà in mille pezzi.
E questo è ancor più vero per coloro che con cinismo e solo per vantaggio personale hanno usato il potere di cui hanno disposto per un tempo. Un tempo che se anche lunghissimo è destinato comunque a compiersi.
Perché allora essere ricordati come un fantoccio che crolla sotto l’urto di un sassolino?
Sorry, the comment form is closed at this time.